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sabato 19 novembre 2011

Prevenzione e cura del territorio. Partiamo dalla pulizia del letto del Banna?

I love my bike.
I love my bike è il titolo di una canzone di J-Ax. Bella, bellissima aggiungo io.
Grazie alla mia di bike, nei giorni precedenti l'allerta diramata dalla Protezione Civile, in previsione degli enormi quantitativi di pioggia che si sarebbero abbattuti sull'intero Nord Italia, individuavo un piccolo sentiero nelle campagne santenesi.
Sentiero, impervio per la verità, che mi ripagava della mole di fatica profusa, grazie allo splendido panorama campestre che si mostrava ai miei occhi. (clicca su continua a leggere)


Panorama con attore protagonista il piccolo torrente Banna, dove in un punto riusciva, con la sua momentanea esigua portata, a tuffarsi in una piccola cascata artificiale e continuare la sua corsa in un boschetto.
Si avete capito bene, un boschetto, proprio così come lo vedete in foto.
Potete allora ben capire il mio disappunto e il titolo del post che così di getto mi sono trovato a scrivere.
Ma come mi sono chiesto, ci tempestano di allarmi, di inviti ad usare prudenza, a non usare auto , ascoltare tg ed avvisi meteo e poi, il problema principale, il nemico, lo abbiamo in casa.
Un nemico che è il prodotto derivato dall'incuria, della malagestione del territorio, della scarsa attenzione che gli enti preposti dimostrano.
Un nemico che potrebbe essere affrontato, quotidianamente, con la normale attenzione e prevenzione soprattutto quando l'emergenza non la fa da padrona.
Un intervento di risanamento del territorio che va fatto, con urgenza, per evitare il ripresentarsi di problematiche che questo territorio non vuole più affrontare.
E' anche vero che alcune opere, con enorme ritardo, sono state realizzate e altre sono in corso d'opera per mettere in sicurezza la porzione di abitato rimanente.
Ma molto va fatto, perchè quel boschetto formatosi, non può e non deve costituire per il futuro un 
ostacolo, un imbuto per il deflusso del torrente, quando questi dovrà affrontare importanti volumi d'acqua.
Si chiede di prevenire......nulla di più.
Non voglio dare giudizi o puntare dita in giro, il mio scritto è solo una testimonianza di un qualcosa in cui mi sono imbattuto per un puro caso, per la mia voglia di pedalare.
In questi giorni, in sella alla my bike tornerò a vedere come quel tratto ha affrontato la piena dei giorni scorsi e se altro materiale residuo si è accunulato. 

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