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martedì 3 aprile 2012

SANTENA VERSO LE ELEZIONI, "IL PATTO CON IL CITTADINO-L'IMPEGNO DELLA POLITICA" 2 °PUNTATA. GLI UFFICI PUBBLICI ED I DISABILI.

Che lo vogliate o no siamo in piena campagna elettorale.
Un periodo di rinnovamento dove, chissa per quale sconosciuta equazione matematica, considerata la mia più totale ingenuità, i candidati e tutte quelle persone che gravitano attorno al mondo della politica, scoprono di avere un  animo sensibile, gentile, nobile. (...segue)

Sono disposti ad immolarsi pur di battersi a spada tratta in favore di ogni diritto spettante ai comuni cittadini.
Secondo gli esperti di sondaggi e di politichese, questo è il momento migliore per rappresentare problemi, per portarli all'attenzione di tutti e state certi che avrete come risposta mirabolanti promesse, idee argute, decisioni pronte a cambiare la città, rivelazioni sensazionali.
In questo mondo fiabesco però questa mattina mi sono scontrato con la realtà e chissà perchè, non ve lo saprei spiegare neanche io, mi son messo nei panni di un disabile che semplicemente deve rinnovare una carta d'identità o al massimo deve richiedere un certificato qualsiasi.
E mi sono chiesto: -"Anche volendo come può, una persona affetta da disabilità motoria, salire i gradini che consentono l'accesso  gli uffici comunali ?"
Tanti di voi si saranno recati per un motivo o per un altro presso l'ufficio anagrafe, commercio o altro, giungendovi dopo aver percorso alcuni gradini ed aver aperto la porta vetro presente.
Ma una persona affetta da disabilità? Semplicemente non può, gli è impossibile o almeno così sembra, visto che  non sono installati scivoli, sedie elettriche che possano far salire o scendere l'utente.
Ho provato a documentarmi in rete e sono riuscito a ritrovare la normativa, tutt'ora vigente, che impone alle strutture pubbliche di eliminare ogni barriera architettonica, al fine di consentire alle persone disabili ogni azione che, per i normodotati, rappresenta la normalità.

Per quanto riguarda gli enti pubblici, ecco in ogni caso le principali leggi di riferimento:

Decreto del Ministero per i Beni e le attività culturali 114 del 16/05/2008
Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale.


Legge n. 41 del 28 febbraio 1986 (Legge Finanziaria 1986). 
Imponeva agli Enti Locali territoriali, allo Stato, agli Uffici periferici dello Stato, agli Enti Pubblici, di dotarsi di un piano per l'abbattimento delle barriere architettoniche e di destinare a tal fine una quota annuale del bilancio d'esercizio;


D.P.R. n. 503 del 24 luglio 1996. 
Disciplina l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici, con particolare riferimento all'accessibilità diretta ai servizi. Regolamenta anche le soluzioni che la pubblica amministrazione deve adottare per garantire comunque l'accesso ai servizi erogati alla popolazione;


Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 (legge quadro sull'handicap). 
Alcuni commi della legge si occupano nello specifico delle barriere architettoniche, introducendo tutele in diversi campi (sanità, assistenza, scuola, formazione, lavoro, trasporti, giustizia, ecc.). In ogni caso se ne evince che le persone con disabilità in nessun caso possono essere escluse dal godimento di servizi, prestazioni e opportunità ordinariamente goduti da ogni cittadino


In particolare la legge 104/92 prevede: 
- che il rilascio delle concessioni edilizie sia vincolato al rispetto della normativa in materia di barriere;
- siano dichiarate inagibili e inabitabili (e sanzionati i responsabili) le opere realizzate in edifici pubblici o aperti al pubblico in modo tale da compromettere l'accessibilità ai disabili;
- sia riservata una quota di fondi per opere nell'edilizia residenziale pubblica;
- che siano adeguati i regolamenti edilizi comunali alle norme vigenti.

E allora gentili candidati, in questi giorni che siete così pieni e ricchi di idee, che elargite sorrisi e occhiolini a chiunque, che siete così propensi a spendere una buona parola con chiunque vi capiti attorno trovate una soluzione a questo problema, pensate che esistono persone che vorrebbe continuare a vivere liberamente, nonostante gli handicap che sfortunatamente li accompagna......dategli un'occasione di sentirsi come tutti gli altri, permettetegli di accedere agli uffici comunali in maniera autonoma.
Che dite, riusciamo nei prossimi 5 anni a creare un qualcosa? Possiamo regalargli un'occasione no?

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