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domenica 20 maggio 2012

SANTENA IERI SERA HA RICORDATO MELISSA BASSI......MA BISOGNA ANDARE OLTRE LE SOLE PAROLE.

Ieri mattina, tutti quanti noi, abbiamo appreso restando attoniti, della tragica esplosione che ha investito l'entrata dell'Istituto "Morvillo Falcone" di Brindisi uccidendo una ragazza di 16 anni, Melissa Bassi, oltre al ferimento di altre studentesse. (segue.....)

Subito dopo l'attentato che, al momento, non ha una chiara collocazione nel panorama investigativo al vaglio degli inquirenti, gli studenti pugliesi hanno deciso di testimoniare il loro dolore, associato al desiderio di non abbassare la testa dinanzi a queste violenze gratuite, dandosi appuntamento alle ore 18 nella piazza centrale di Brindisi.

Invito che è stata recepito non solo dagli studenti e giovani della Puglia intera ma da tutta la popolazione italiana che alle ore 18, spontaneamente e tramite un tam-tam sui più importanti social network, ha dato vita a sit-in, incontri in tutte le piazze italiane al grido "non ci fermerete qualsiasi cosa farete".

Santena ha deciso di ricordare la povera Melissa, vittima inconsapevole della vigliaccheria degli autori della strage, con un breve discorso pronunciato dal Sindaco della Città, Ugo Baldi nel corso della serata dedicata ai festeggiamenti per la sagra dell'Asparago, dando lettura di un comunicato stampa che racchiudeva tutti la sequenza degli eventi della giornata che ha funestato la città di Brindisi.

Al termine della lettura, che potete consultare accedendo da questo link http://www.rossosantena.it/2012/05/19/santena-un-minuto-di-silenzio-per-reagire-contro-lattentato-alla-scuola-morvillo-falcone-di-brindisi/  , il Sindaco ha chiesto un minuto di silenzio a tutta la piazza chiedendo di restare uniti in questi momento di dolore.

Proprio da quest'ultimo pensiero del Sindaco Baldi, vorrei proporre una mia piccola riflessione.
Tra i vari siti d'informazione visitati, cercando di carpire qualche particolare della triste vicenda, ho avuto modo di notare uno striscione, sorretto da alcuni studenti brindisini durante la manifestazione in piazza, che recitava così: "Siamo cittadini di una nazione che si ricorda di essere uniti solo quando si muore".

Una frase che rispecchia la realtà di questa nostra martoriata e a tratti indecifrabile nazione,  dove ci animiamo e soffriamo per una puntata di Amici, per le selezioni del Grande Fratello e alle quali manifestazioni  confluiscono migliaia di ragazzi.
Diamo tutto noi stessi litigando, arrivando a  ripudiare persino dei familiari, per una partita di serie A.
Comportamenti che avvengono in maniera quotidiana e che sono lo specchio della nostra società attuale, sempre affannata, sempre di corsa, che non ha tempo per le questioni sociali, per le tematiche anti-mafia, per i problemi quotidiani....... se non quando avvengono questi eventi tragici.

Solo allora  ci riscopriamo fratelli d'Italia, uniti nella lotta a queste forme di terrore, pronti a condannare episodi di violenza che toccano gente inerme ed indifesa come i nostri figli,  colpendoli  nei luoghi che riteniamo più sicuri come dovrebbero essere le scuole italiane.

Non dobbiamo e non possiamo più accettare di relegare la nostra indignazione nella fase post-evento, è necessario percorrere quotidianamente la lotta al terrorismo, alle stragi di mafia, agli episodi isolati che possono destabilizzare ma uccidere in ogni caso, per prevenire la loro formazione, il loro insediamento sul territorio approfittando di quelle falle che possono crearsi in certi tessuti sociali.

E' necessario partire dal nostro piccolo Comune, dai ragazzi e dalle ragazze che abitano tutti i giorni la città di Santena, per sensibilizzare, informare, dar vita e spazio a progetti di legalità ed educazione civica perchè non possiamo aspettare che qualcuno lo faccia per noi.

In questi periodo così foriero, per cause esterne legate alla crisi economica, alla sfiducia insita nei cittadini verso le istituzioni, alle previsioni di un futuro sempre più nero, e fertile per la rinascita di cellule brigatiste o per la ripresentazione di strategie del terrore per mano della mafia come nel 1993, è necessario ricercare quella coesione tra cittadini che deve obbligatoriamente tramutarsi in fatti concreti, per evitare di cadere nella spirale dell'orrore e delle stragi.

Oltre le parole ora più che mai, è necessario l'impegno di tutti e Santena, con la sua componente giovanile, può farcela.




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