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venerdì 18 maggio 2012

CONOSCIAMO LA STORIA DI PINO MASCIARI E DELLA SUA FAMIGLIA, IN ATTESA DELLA CITTADINANZA ONORARIA

Come detto nel post precedente, sabato 26 maggio 2012 nel corso del consiglio comunale, verrà conferita  a Pino Masciari così come a tutta la sua famiglia, la cittadinanza onoraria.
Ma chi è Pino Masciari? (segue.....)


Tratto direttamente dal suo sito internet http://www.pinomasciari.it vi posto la storia dell'uomo che ha trovato il coraggio e la forza di ribellarsi alle richieste della 'ndrangheta, denunciando alla magistratura fatti, episodi, situazioni, non omettendo  nomi e cognomi.
Quelle richieste che ti impediscono di essere un uomo libero, di poter lavorare liberamente, di essere vivo, dove denunciare ha voluto dire sacrificare, definitivamente, la sua vita e quella della sua famiglia, con due figli all'epoca in tenerissima età, abbandonando per sempre la sua Calabria.
Chi può, sabato prossimo, verso le 10:00, venga all'interno dell'aula consiliare del Palazzo Visconti Venosta di Santena, vena a conoscere quest'uomo, la sua storia, resterà stupito dalla forza, dalla carica delle sue parole.

Purtroppo Santena, la nostra città, non è indenne da fenomeni mafiosi quali l'usura e l'estorsione in primis, un sottobosco composto da gente che gira in lungo e in largo per la città, a qualsiasi ora del giorno neanche fossero dei pattugliatori, che credono, poveretti loro aggiungo io, di far paura solo guardandoti, indicandoti,  fermandosi per strada a bordo delle loro auto fiammanti, pur di farti passare e tornare a guardarti con aria di sfida, personaggi che incontri quotidianamente in piazza  e che forse neanche sospetteresti essere gli autori di tali fenomeni, tiene sotto scacco semplici cittadini, commercianti, imprenditori, privandoli della loro libertà di uomini, di lavoratori, di persone che vogliono vivere spaccandosi la schiena.

La presenza di Pino a Santena sarà un bel segnale per tutti noi, farà capire a chi gioca a fare il "mafioso", perchè di questo si tratta, altrove li avrebbero fatti correre per strada scalzi, che sono presenti  tante persone che ancora sognano e credono in un futuro migliore per questa cittadina, partendo dai ragazzi e dalle  ragazze che compongono il presidio di Libera "Libero Grassi", animati dalla voglia di  affermare i principi della legalità.

E allora coloriamo questa città sabato, facciamo sentire a Pino il calore dei suoi nuovi concittadini, passiamo a  salutarlo e pazienza se ci saranno anche loro lì, i "signorotti", ad osservare chi partecipa e chi no..........ma abbiamo davvero paura di loro? 

                        nella foto la presentazione del suo libro a Santena il 09.02.2012 a Santena



La storia di Pino:

Giuseppe Masciari è un imprenditore edile calabrese, nato a Catanzaro nel 1959, sottoposto a programma speciale di protezione dal 18 ottobre 1997, insieme a sua moglie (medico odontoiatra) e ai loro due bambini.
Pino ha denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica.
La criminalità organizzata ha distrutto le sue imprese di costruzioni edili, bloccandone le attività sia nelle opere pubbliche che nel settore privato, rallentando le pratiche nella pubblica amministrazione dove essa è infiltrata, intralciando i rapporti con le banche con cui operava. Tutto ciò dal giorno in cui ha detto basta alle pressioni mafiose dei politici ed al racket della ‘ndrangheta.
Il sei per cento ai politici e il tre per cento ai mafiosi, ma anche angherie, assunzioni pilotate, forniture di materiali e di manodopera imposta da qualche capo-cosca o da qualche amministratore, nonché costruzioni di fabbricati e di uffici senza percepire alcun compenso, regali di appartamenti, e acquisto di autovetture: questo fu il prezzo che si rifiutò di pagare.
Fu allontanato dalla sua terra per l’imminente pericolo di vita a cui si è trovato esposto lui e la sua famiglia.
Cronostoria
Da quando operava nella sua attività con le sue aziende, Pino Masciari non si arrese mai ai soprusi della ‘ndrangheta, si ribella, riferisce all’Autorità Giudiziaria e denuncia, fino al punto di decidere la chiusura delle sue imprese licenziando nel settembre 1994 gli ultimi 58 operai rimasti.
Ingresso nel Programma Speciale di Protezione

Il 18 Ottobre 1997 Pino, Marisa e i due figli appena nati entrano nel programma speciale di protezione e scompaiono dalla notte al giorno: niente più famiglia, lavoro, affetti, niente più Calabria. Pino testimonia nei principali processi contro la ‘ndrangheta e il sistema di collusione, quale parte offesa e costituito parte civile. Diventa “il principale testimone di giustizia italiano”, così lo definisce il procuratore generale Pier Luigi Vigna. Inizia il CALVARIO: accompagnamenti con veicoli non blindati, con la targa della località protetta, fatto sedere in mezzo ai numerosi imputati denunciati, intimidito, lasciato senza scorta in diverse occasioni relative ai processi in Calabria, registrato negli alberghi con suo vero nome e cognome, senza documenti di copertura. Troppi episodi svelano le falle del sistema di protezione che dovrebbe garantire sicurezza per lui e la famiglia.
Lo Stato istituisce la figura del testimone di giustizia

2001. Con la legge 45/2001 si istituisce la figura del testimone di giustizia, cittadino esemplare che sente il senso civico di testimoniare quale servizio allo Stato e alla Società.Il 28 Luglio 2004, la Commissione Centrale del Ministero degli Interni gli notifica “che sussistono gravi ed attuali profili di rischio, che non consentono di poter autorizzare il ritorno del Masciari e del suo nucleo familiare nella località di origine; Ritenuto che il rientro non autorizzato nella località di origine potrebbe configurare violazione suscettibile di revoca del programma speciale di protezione”.
Revoca del programma speciale di protezione

Il 27 Ottobre 2004, tre mesi dopo, la stessa Commissione Centrale del Ministero degli Interni gli notifica il temine del programma speciale di protezione. Tra le motivazioni si indica che i processi erano terminati. Cosa non vera: i processi erano in corso e la D.D.A. di Catanzaro emetteva in data , 6 febbraio 2006 successiva alla delibera, attestato che i processi era in corso di trattazione.
Ricorso contro la revoca

19 Gennaio 2005, Pino fa ricorso al TAR del Lazio contro la revoca, azione che gli permette di rimaneresotto programma di protezione in attesa di sentenza.
Il programma cessa in ogni caso

1 Febbraio 2005, senza tenere conto del ricorso già in atto, la Commissione Centrale del Ministero dell’Interno delibera ancora una volta di “ invitare il testimone di giustizia Masciari Giuseppe ad esprimere la formale accettazione della precedente delibera ricordando che alla mancata accettazione da parte del Masciari, seguirà comunque la cessazione del programma speciale di protezione”.
Non può testimoniare ai processi

Il 19 Maggio 2006, il legale di Masciari invia una nota alle Autorità competenti per segnalare che i Tribunali erano stati notiziati della fuoriuscita del Masciari dal programma di protezione per cui lo stesso non risultava essere più soggetto a scorta per accompagnamento nelle sedi di Giustizia. Pino Masciari si è recato ugualmente nei processi con senso di DOVERE, accompagnato dalla società civile.
Sentenza del TAR: diritto alla sicurezza

Gennaio 2009, dopo 50 mesi a fronte dei 6 mesi stabiliti dalla legge 45/2001 art.10 comma 2 sexies-, il TAR del Lazio pronuncia la sentenza riguardo il ricorso e stabilisce l’inalienabilità del diritto alla sicurezza, l’impossibilità di sistemi di protezione o programmi a scadenza temporale predeterminata e ordina al Ministero di attuare le delibere su sicurezza, reinserimento sociale, lavorativo, risarcimento dei danni. Pino Masciari per tramite del suo legale fa richiesta formale dell’ottemperanza della sentenza.
Sciopero della fame e della sete

Aprile 2009 Non avendo ricevuto nessuna risposta dalla Commissione Centrale del Ministero dell’Interno, Pino annuncia la volontà di cominciare il 7 aprile lo sciopero della fame e della sete, fintanto che non vedrà rispettati i diritti della sua famiglia ancor prima che i propri. Lo sciopero della fame è l’ultima risorsa, noi la supportiamo vista l’urgente necessità di tornare a vivere. Grazie a pino Masciari abbiamo imparato ad amare lo STATO. Dodici anni di sofferenza e esilio sono un prezzo altissimo che i Masciari hanno pagato con dignità, senza mai rinnegare la scelta fatta. E’ ora che questo STATO riconosca loro quanto dovuto. Noi, Società Civile, non possiamo accettare questa scelta senza lottare fino all’ultimo istante al fine di evitare l’ ennesimo estremo sacrificio della famiglia Masciari. Basta una firma, e la volontà di apporla. Per i cittadini, lo STATO e la Costituzione. Per la Famiglia Masciari.
Il 14 maggio termina lo sciopero della fame e della sete a seguito dell’impegno preso dalla Presidenza della Repubblica attraverso la nota del 12 maggio, che da quel momento gli  assegna scorta e tutela adeguata e ulteriori vetture di staffetta, che lo hanno accompagnato
Due eventi preoccupanti

Il 21 luglio 2009, sul davanzale dell’ex sede della ditta di costruzioni di Pino (attualmente ufficio legale del fratello), a Vibo Valentia, è stato ritrovato un ordigno inesploso.
Il 19 agosto l’abitazione in località segreta nella quale risiede Masciari con la famiglia è stata violata. In questo caso si è trattato probabilmente di ladri comuni (cosa comunque gravissima, a riprova della vulnerabilità cui sono soggetti), nel precedente è stata invece la ‘ndrangheta, che ricorda di non avere fretta, non dimentica.
L’uscita dal Programma speciale di protezione

Nel 2010 ha concordato la conclusione del Programma Speciale di Protezione in comune sintonia con il Ministero dell’Interno, dando cosi inizio ad una nuova fase della sua vita e quella della famiglia, con le Istituzioni e la società civile al suo fianco. Pino Masciari vive oggi alla luce del sole, pur rimanendo “sotto scorta”.
L’inizio di una nuova vita

Pino Masciari: “Quando istituzioni e società civile si assumono le proprie responsabilità lo Stato vince. In questo credo e continuo a credere ed è per questo che sono certo che la mia vicenda si concluderà con la giusta reintroduzione sia in ambito lavorativo che sociale ed umano“.
Pino Masciari in questi anni ha girato l’Italia, ha solidarizzato con i familiari delle vittime di mafia ed altre associazioni, persino oltre confine, è stato a raccontare la propria storia in numerosissimi istituti scolastici e incontri organizzati dalla società civile. Inoltre ha ottenuto la cittadinanza onoraria di molte città.  E infine, si è deciso – insieme alla moglie – a raccontare la sua storia in un libro. Si intitola “Organizzare il coraggio. La nostra vita contro la ‘ndrangheta”, lo ha pubblicato la torinese Add.

1 commenti:

  1. Masciari, uomo eccezionale, di grande coraggio dal quale tanti altri soggetti tenuti in pugno dalla mafia dovrebbero trarre insegnamento...ma non è facile, si sa...soprattutto quando si hanno dei figli.
    Sembrano storie così lontane da noi, ma in realtà molto più vicine di quel che crediamo...purtroppo solo qualche ora fa a Brindisi, città della mia, nostra, amatissima Puglia c'è stato un attentato davanti ad una scuola intitolata al grande eccezionale Giovanni Falcone (combinazione a qulache giorno dal ventesimo anniversario della sua morte!!!) e vorrei tanto fosse una combinazione ma ho il grande sospetto che non sia un caso :-(

    Rinnovo l'invito a tutti per sabato prossimo, per onorare questo grande uomo, futuro cittadino onorario della nostra città!
    E per chi volesse fare un bel gesto consiglio di acquistare i prodotti biologici dall'associazione Libera Terra...prodotti dal "sapore diverso"...ma solo per l'importanza dell'acquisto in sè, in quanto si tratta di prodotti coltivati su terreni confiscati ad organizzazioni mafiose!
    -Chiara-

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