Alzi la mano chi non ha mai fatto caso a quell'abitazione, nascosta tra i cespugli, presente in Via Trinità di Santena, attiguo al Cimitero Comunale. (segue.....)
Forse più che l'abitazione in sè, al passaggio, si viene attirati da quell'insieme di rovi che si ergono quasi a protezione, nascondendo così la visuale all'ignaro passante.
Una vicenda lunga ben 4 anni che ha dell'incredibile e che porta in evidenza il complesso mondo giudiziario italiano, la sua burocrazia, le sue lungaggini che impediscono a tutt'oggi, agli uffici preposti del Comune di Santena, di demolire quella costruzione che vuoi o non vuoi risulta a tutti gli effetti abusiva.
Un impedimento dettato dai ricorsi presentati dal proprietario dell'immobile, in opposizione alle due ordinanze di demolizione emesse dal Comune di Santena, con le quali il Capomolla ha chiesto in varie battute di modificare la destinazione d'uso dei locali, appellandosi in diritto sia al Tribunale Amministrativo Regionale sia al Presidente della Repubblica.
La replica e le motivazioni addotte nelle ordinanze comunali di demolizione, indicano come l'intera area nei dintorni del cimitero comunale non può divenire in alcun modo edificabile.
Quindi quella costruzione deve andare giù.
In seguito al ricorso presentato, il T.A.R. ha calendarizzato per il 6 dicembre 2012, la discussione sul ricorso presentato dallo stesso Capomolla, data in cui si porrà fine ad una vicenda sorta nel 2008.
In attesa della decisione due sono le considerazioni che si possono ricavare, la prima: perchè il Capomolla, costruttore della struttura, ha celato e continua a celare, in maniera "clandestina" la struttura? E' ovvio che anche lui è a conscenza, anche se non lo confesserà mai, di aver dato vita ad una costruzione abusiva, giocandosi ora le sue carte per addivenire ad una soluzione parziale che eviti il totale abbattimento.
La seconda considerazione riguarda la presenza, nelle immediate vicinanze del cancello d'ingresso , di una casella postale (quello sarebbe il minimo) e di un numero civico, il 67.
In sostanza oltra alla casa abusiva adesso abbiamo anche una numerazione civica abusiva!!! Il colmo dei colmi.
Anche perchè viene difficile credere che, un ufficio comunale in presenza di due ordinanze di demolizione, sospese al momento per via dei ricorsi presentati dal ricorrente, possa attribuire un numero civico.
Proprio per togliermi ogni dubbio a riguardo, ho effettuato una ricerca in rete per comprendere appieno le modalità di attribuzione del numero civico.
Questo è quanto ricercato sul sito del Comune di Seravezza.
"E’ il numero che serve ad identificare le porte e gli accessi dell’area di circolazione all’interno del fabbricato. A costruzione ultimata e comunque prima che il fabbricato possa essere occupato, il Proprietario si deve presentare all’Ufficio Anagrafe per compilare l’apposita istanza per l’assegnazione del numero civico, sia per civile abitazione che per fabbricato destinato ad altro uso. L’istanza di assegnazione del numero civico deve essere presentata anche per fabbricati già esistenti, che per concessione od autorizzazione, hanno subito modifiche agli accessi o alle aperture sulle aree di circolazione.La numerazione civica è costituita dai numeri che contraddistinguono gli accessi esterni, cioè quelli che dall'area di circolazione immettono, direttamente o indirettamente, alle abitazioni, esercizi di attività professionali, commerciali e simili, uffici, ecc..Direttamente quando l'accesso al fabbricato o al manufatto si apre sull'area di circolazione; indirettamente quando si apre invece su cortili o corti.Ogni area di circolazione deve avere una propria numerazione civica che deve essere ordinata secondo la successione naturale dei numeri (progressione numerica).La numerazione civica deve essere applicata a tutti gli accessi esterni ( se secondari solo nel caso in cui questi affaccino direttamente su un'area di circolazione) che immettono in abitazioni, esercizi, garage, cantine, depositi, magazzini, cabine Enel o altri manufatti di servizio, ecc. non escluse le grotte, le baracche e simili adibite ad abitazioni."
Dalla lettura appare palese come, il numero civico viene attribuito a quegli accessi che immettono " alle abitazioni, esercizi di attività professionali, commerciali e simili, uffici", nonchè "abitazioni, esercizi, garage, cantine, depositi, magazzini, cabine Enel".
A questo punto è lecito chiedersi l'intervento degli uffici comunali incaricati che, in attesa della decisione del T.A.R. , invitino il Capomolla, quantomeno, a far rimuovere quel numero civico che ha tanto il sapore della beffa e della presa in giro, dopo aver realizzato un'opera abusiva senza se e senza ma, infischiandosene delle leggi e dei regolamenti.
MA IL COMYUNE NON HA ALTRI CAZZI A CUI PENSARE!!! CONSIDERATO ANCHE DA CHE DATA E' STATA FATTA LA DENUNCIA (2008) QUANDO LE VICENDE COMUNALI ERANO BEN ALTRE!!!! E I RICORSI SI PAGANO CON I NOSTRI SOLDI!!!!1
RispondiEliminaInvito a rivedere le regole di netiquette (comportamento).
RispondiEliminaInnanzitutto scrivere in maiuscolo equivale ad urlare, per cui è indicato scrivere sempre in minuscolo tanto il messaggio arriva comunque.
Secondo. Regola basilare del civile confronto sia tramite web che nel vivere comune, l'utilizo di termini scurrili ed offensivi.
Più che indicato sottolineo qui come è obbligatorio evitarlo, esistono sinonimi e affini, proviamo ad utilizzare quelli.
Resta tuttavia il fatto che non ho capito a cosa ti riferisci con questo messaggio.
Grazie.
Saluti.
Questo è un sistema di costruzione degli zingari......come hanno fatto a Moncalieri in Strada Carpice adesso entreranno con le Roulotte ,Camper,non sono costruzioni ed è quello che contano di fare.....
RispondiEliminaNo, non si tratta di zingari.
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