Giornata dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze delle Armate, sono queste le ricorrenze che si celebrano oggi, 4 novembre 2012, in tutta Italia in ricordo del 4 novembre 1918, anniversario della fine del primo conflitto mondiale dalla quale l'Italia ne uscì vincitrice. (segue.....)
Anche la città di Santena, grazie all'iniziativa curata dell'Amministrazione Comunale, si è ritrovata nella centralissima Piazza Martiri per celebrare questa ricorrenza che a livello nazionale si era ritrovata a perdere di importanza, e che sotto la spinta del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a partire dal 2006 ha ripreso ad essere festeggiata con numerose celebrazioni.
Alle ore 09:45, così come da calendario degli eventi, le Autorità militari e civili e le tantissime associazioni santenesi, si sono ritrovate in Piazza Martiri della Libertà per deporre una corona d'alloro dinanzi alla lapide dei Caduti, con la benedizione della stessa lapide ad opera del parroco Don Nino Olivero.
Nel prosieguo dell'orazione il Sindaco ha ricordato, in virtù della festa a loro dedicata, i tanti militari italiani impegnati della "missioni di pace" all'estero, che quotidianamente in quelle terre così lontane e "difficili" rappresentano il popolo tricolore con il loro instancabile ed insostituibile lavoro.
La celebrazione in piazza si è conclusa sulle note della Banda musicale "Canonico Serra" che ha eseguito dapprima "La leggenda del Piave", canzone simbolo del primo conflitto mondiale e composta da Ermete Giovanni Gaeta dopo la guerra del "Solzistio" del giugno 1918, e in ultimo il "Canto degli Italiani" nella prima e terza strofa, quest'ultima quasi sconosciuta in quanto non pronunciata nel testo utilizzato per manifestazioni e ricorrenze, ma dall'alto valore simbolico di cui di seguito riporto il testo.
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
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