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giovedì 19 gennaio 2012

Le vostre lettere. "E' ora di parlarne, Santena non può più aspettare"

Nota: Come già accaduto in passato, anche questa volta ricevo e pubblico senza tagli o rivisitazioni uno scritto ricevuto.-

"Vivo da quasi  7 anni a Santena e le domande che mi pongo sono tante.
 Mi chiedo perché molti cittadini di Santena davanti a certi accadimenti risultino essere ciechi, ciechi a tal punto da non vedere le stranezze, se così vogliamo chiamarle, che si verificano nella loro città .(....segue)

Se dei giornalisti (la Rai ben due volte) curano dei servizi su Santena e sulle sue “stranezze” qualcosa di vero sicuramente ci sarà.
Non credo siano dei pazzi tanto da venire nella nostra piazza per il solo gusto di scrivere e raccontare qualcosa di campato in aria.
 Negli anni, Santena,  è stata al centro dell’attenzione con la vicenda D’Alcalà, con la questione dell’ex sindaco Nicotra, con gli incendi dei bar, con l’ordigno rudimentale di qualche settimana fa e adesso con la trasmissione “Presa Diretta”  andata in onda domenica sera.
(clicca sotto su continua a leggere)
Trasmissione dove si è definita Santena come città di ‘Ndrangatisti e per questo vi chiedo :- tutto questo non vi fa paura???
Puntualmente capita che davanti a queste situazioni tutto resta ovattato nel silenzio, nessuno conosce nessuno, nessuno sa niente dei fatti raccontati.
Non dico che dobbiamo diventare degli eroi ma già parlare, ammettere che qualcosa non torna qui sarebbe un passo avanti !!
Forse parlare farebbe bene a questa citta e forse sia uno dei modi più immediati  che abbiamo per cercare di migliorare le cose, non credete???
Aiutiamoci a vicenda per riprenderci questa citta dalle mani di chi la sta infangando.
Qualche volta mi chiedo ma a me chi me lo fa fare di occuparmi di queste situazioni.
Poi ci penso e mi dico che qui è nata la mia bambina e qualcosa devo fare nel mio piccolo per farla crescere con degli ideali di vita sani, con la certezza  che debba camminare a testa alta, che nessuno deve e può far del male a qualcuno per dei semplici interessi personali.
Vivere in un paese tranquillo è quello che vorrebbe ogni madre per i propri figli.
Volevo solo esprimervi il mio pensiero, il pensiero di una mamma che vuole il meglio per i suoi figli e del desiderio che a Santena qualcosa possa cambiare."

firmato Sabri Roberto 

2 commenti:

  1. Immagino che la reazione, quella collettiva, quella tangibile da parte della gente comune, avverrà o se in tutto questo ci scapperà il morto o a seguito di arresti clamorosi.
    Sentire e leggere, anche da parte di persone a capo di associazioni, che la 'ndrangheta è nata dalla fame fa rabbrividire.
    Sentire e leggere che siccome sono solo voci e nessuno è stato arrestato è inutile starne a parlare fa inorridire.
    Per fortuna esistono persone dotate di sensibilità e da lì bisogna partire.

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  2. Con alcuni amici già in passato abbiamo fatto suonare le nostre campane per avvertire i nostri concittadini del pericolo incombente sulla Città e derivante dalla minaccia che fatti di varia illegalità potessero essere tra loro collegabili fino a configurare un sistema malavitoso se non, addirittura, una occupazione del nostro territorio da parte della criminalità organizzata.
    Dobbiamo constatare amaramente che non siamo stati molto ascoltati, sicuramente non quanto la gravità della situazione lo meritava.
    Quelli che in questi giorni si stanno dannando l’anima per formare liste per le prossime amministrative, quelli che coltivano speranze per ricoprire cariche, sindaco, assessorati e varie, quelli che si esaltano nel dividersi su aspetti marginali o nelle affermazioni di personali ambizioni e/o vendette, tutti costoro devono avere ben presente qual è il rischio enorme che ci sovrasta e decidere da che parte stare: continuare a consentire il dilagare del problema, magari anche solo con il silenzio connivente, oppure opporsi a viso aperto ed a schiena diritta?
    Tutti i Cittadini devono sentirsi in obbligo di porre la stessa domanda a chiunque solleciti il loro voto. Nelle loro mani risiede il potere di decidere se nei prossimi cinque anni il Palazzo comunale è il posto della gente onesta, mentre la galera è quello dei delinquenti, oppure se va bene anche il contrario.

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