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lunedì 16 luglio 2012

SANTENA-VILLASTELLONE, "LIBERA" RICORDA IL 20°ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI VIA D'AMELIO.

Dopo Falcone, il giudice Borsellino. A distanza di quasi due mesi il presidio di "Libera- Libero Grassi", che unisce i comuni di Santena-Villastellone, ricorda il 20° anniversario dalla strage di Via D'Amelio. (segue....)


Era torrido quel pomeriggio del 19 luglio 1992 a Palermo, quando improvvisamente quella giornata di piena estate fu sconvolta dall'esplosione di una potentissima autobomba, posizionata a bordo di una Fiat 126, che devastò, è il caso di dirlo, via Mariano D'Amelio a Palermo.
Un carico di tritolo che uccise il giudice anti-mafia Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina
L'unico sopravvissuto fu Antonio Vullo, risvegliatosi successivamente in ospedale in gravi condizioni.

Una condanna a morte che era ben conscia nella mente del giudice, rafforzatasi ulteriormente dopo l'attentato ai danni del suo collega e amico Giovanni Falcone, frutto, ma questo possiamo affermalo a distanza di ben due decenni, del rifiuto di partecipare ed avvalorare la trattativa tra Stato e mafia. 
Negoziazione indegna, parere personale,  dove le istituzioni italiane tentarono di raggiungere un accordo che avrebbe previsto la fine del periodo stragista, in cambio di un'attenuazione delle misure detentive previste dall'art 41 bis. 

Il 19 luglio 2012 a distanza di 20 anni dalla strage, a  Villastellone in Via Gentileschi nr 1 presso le scuole medie "Cesare Pavese, a partire dalle ore 20:45 si terrà l'evento dal titolo "Ricordando la strage di Via D'Amelio"

Un'iniziativa voluta fortemente dal presidio di "Libera", per mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita in nome della legalità, della giustizia, senza barattare i propri alti valori morali sancendo accordi con la mafia.

Il giudice Falcone diceva "perchè è quando non si sente più parlare di mafia, che questa è ancora più forte",  questo è l'errore che noi tutti dobbiamo evitare: dimenticare!

Gradito ospite della serata sarà l'ispettore capo della Polizia di Stato, Angelo Corbo, attualmente in servizio presso la sezione di polizia giudiziaria della Polizia, presso  la Procura della Repubblica di Firenze.
Molti forse sentendo il suo nome si chiederanno chi è. 
Angelo Corbo era uno degli "angeli" di Falcone, uno dei componenti della scorta del magistrato rimasto vittima dello spaventoso attentato di Capaci, sopravvissuto a quell'enorme carico di morte.
La sua esperienza diretta, di testimone, è stata inserita anche all'interno di un libro, dal titolo "L'altra storia", scritto da Laura Anello. Un libro che da voce anche, unico nel suo genere, anche agli agenti di scorta a volte troppo spesso dimenticati e dove Corbo descrive nei minimi particolari quella giornata. Dallo svegliarsi con la certezza di vincere al Totocalcio, indovinando la colonna vincente, sino ai primissimi minuti successivi all'esplosione, dove insanguinato, ferito si ergeva pistola in pugno a difendere la vettura del giudice, ridotta ormai ad un ammasso di lamiere, come a difenderla dal colpo di grazia che credeva imminente.

"Ricordando la strage di Via D'Amelio", commentano le referenti Cristina Caravetta e Paola Fazzolari "non è solo commemorazione" ed aggiungono "il ricordo di chi ha levato la propria voce contro l'ingiustizia, in difesa della legalità, deve diventare uno strumento critico per analizzare il presente e terreno di partenza per coinvolgere i giovani che, data la loro età, non hanno vissuto in prima persona gli anni delle stragi o hanno una conoscenza relativa. Per raccontare le storie di chi se n'è andato ingiustamente e fare della parola l'arma vincente della lotta alla mafia."

La serata prevede la visione di alcuni filmati delle due stragi di mafia e si concluderà con un dibattito, moderato per l'occasione dalla giornalista Sara Bauducco. 



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