200 I RAGAZZI (E NON) CHE HANNO PARTECIPATO AL RAVE PARTY DI CAMBIANO....CON ANNESSA DENUNCIA PER QUALCUNO.

Erano circa duecenti i ragazzi che hanno utilizzato in "prestito gratuito" (il termine occupato potrebbe prestarsi ad interpretazioni "mistiche" nonchè politico-culturali) l'ex area militare situata a confine tra i comuni di Cambiano e Santena. (segue.....)

Una struttura divenuta fatiscente in quanto abbandonata al proprio destino, senza una precisa destinazione d'uso da qualche anno, di proprietà del demanio, utilizzata nel frattempo con sempre più frequenza per organizzare numerosi eventi del genere, considerata anche l'enorme facilità d'accesso lungo tutto il perimetro della struttura.

Un problema quello legato all'accesso, che qualcuno aveva pensato bene di risolvere posizionando, dinanzi la cancellata d'ingresso, alcuni blocchi di cemento.

Evidentemente tale misura preventiva sembra essere venuta meno o quantomeno inidonea, soprattutto verso il lato sud dell'area, vale a dire dall'accesso presente lungo la nuova bretella stradale che porta da Cambiano a Moncalieri parallella alla Tangenziale

Per intenderci nelle vicinanze del campo di motocross di Cambiano.

Forse non tutti sanno che (immagino anche qualcuno che vi prende parte) i rave party, nelle sua connotazione originaria dei primi anni 80, nascondevano una matrice ricca di contenuti e ampiamente condivisibile per il sistema di rottura che si voleva andare a creare, per la natura di "ribellione" contro un sistema centralizzato che era l'anima e l'essenza dell'evento. Non credo di sbagliare se affermo che poteva essere un luogo che poteva dar vita ad una particolare espressione socio-culturale.

Purtroppo, e non credo di sbagliare anche in questo caso, quest'anima si è andata via via perdendo dove adesso risulta più facile associare la parola "rave" a evento dalla connotazione poco  legale, senza alcuna parvenza di scambio culturale.

Ritornando ai fatti conseguenti questa manifestazione, le Forze dell'Ordine, stando ai racconti di alcuni presenti, intervenivano per presidiare  la zona con discrezione lasciando proseguire la manifestazione, anche per evitare problematiche legate all'ordine ed alla sicurezza pubblica.

Alcuni dei partecipanti - tra loro anche due ragazze santenesi- che, per la legge italiana, una volta varcato l'ingresso dell'area, sono imputabili del reato di "invasione di terreni ed edifici" venivano fermati ed identificati.