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giovedì 4 ottobre 2012

OPERAZIONE CONTRO LA 'NDRANGHETA "ALBACHIARA-MAGLIO".DOMANI A TORINO LE SENTENZE DI PRIMO GRADO.

Si svolgerà nella mattinata di domani, all'interno dell' aula dibattimentale del Tribunale di Torino, l'udienza del procedimento collegato  all'operazione "Alba Chiara", il filone dell'indagine "Maglio", che avrà il compito di emettere le sentenze di primo grado, in rito abbreviato, . (segue......)

Udienza che sarà pubblica, e quindi aperta a chiunque fosse interessato a seguire dal vivo il procedimento penale incaricato di smantellare, commutando in sentenze le indagini condotte dal R.O.S. dei Carabinieri, dalla D.D.A. di Torino e dal Procuratore Capo della Procura di Torino, dott. Caselli.


Per chi non lo ricordasse l'Operazione "Maglio" prese il via alle prime luci dell'alba del 21 giugno 2011, smantellando i vertici delle cosche legate alla 'ndrangheta, ramificatesi nel Basso Piemonte, con a capo Bruno Francesco Pronestì, definito dagli inquirenti come "capo-società".

19 in tutto le custodie cautelari in carcere eseguite quella mattina, tra cui  una a carico del consigliere comunale del Comune di Alessandria, Giuseppe Caridi, accusato di essere affiliato a pieno titolo alle cosche formatesi tra le zone di Alba, Cuneo, Asti ed Alessandria.

Queste a loro volta collegate, in maniera diretta,  con le 'ndrine presenti nel capoluogo piemontese ed in provincia, così come documentarono gli arresti dell' 8 giugno 2011 con la maxi-operazione denominata "Minotauro" ed il relativo azzeramento delle "locali" di Moncalieri e Nichelino, tanto per citare alcuni comuni più vicini alla nostra Santena.

Alcuni all'epoca si meravigliarono di come Santena, con alcuni suoi esponenti fu "risparmiata" dall'operazione. Altri invece presero a pretesto proprio questo per dimostrarsi "puliti dentro e belli fuori" come recita un slogan pubblicitario.

A testimonianza della complessità dell'indagine e delle sue infinite ramificazioni,  dopo "Minotauro", prese il via "Maglio", "Alba Chiara" come filone secondario, con "Maglio 2" e "Maglio 3", tutte operazioni di polizia che hanno tentato di smantellare la 'ndrangheta al Nord-Ovest, effettuando centinaia e centinaia di arresti, sequestrando  beni immobili per valori da far girare la testa.

Particolare che destò stupore ai più, con tanto di ripresa audio e video grazie alle telecamere installate dai ROS, furono le riunioni effettuate, dai rappresentanti delle locali in Lombardia, all'interno del centro "Falcone e Borsellino", così come la vicinanze di molti esponenti politici locali con alcune associazioni anti-mafia.

Situazioni insolite per noi, quasi un paradosso per chi dell'attività delinquenziale ne fa il pane quotidiano.
Insolita vero, ma non per chi aveva studiato a tavolino il ritorno d'immagine derivante.
Un tentativo di insabbiarsi, "mascherarsi", presentandosi come attori dell'anti-mafia, per via della carica rivestita o dell'immagine pubblica acquisita. Questo era il valore aggiunto e simbolico di quelle situazioni.

Antonino Caponnetto  indicava come la strada maestra nella lotta alle mafie era: il rifiutare la logica del favore  ed indicare i mafiosi perchè questi temono più l'attenzione dell'ergastolo.

Proprio in quest'ottica, in basso e cliccando QUI- ATTI OPERAZIONE ALBA CHIARA, troverete gli atti del procedimento penale nato dall'operazione "Alba Chiara", con l'indicazione dei nomi e soprattutto dei reati contestati.

Atti che testimoniano una relatà che molti, troppi non vogliono vedere o tendono a nascondere.






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