Pagine

lunedì 15 ottobre 2012

TUTTI ASSOLTI, IN PRIMO GRADO, I 19 INDAGATI DELL'OPERAZIONE "MAGLIO1"- "ALBA CHIARA". UNA SCONFITTA PER IL POPOLO DELLA LEGALITA'.

Esattamente il 4 ottobre scorso, su queste pagine, pubblicavo il post al quale potete accedere cliccando qui, che annunciava per il giorno successivo, il verdetto del procedimento penale del Tribunale di Torino,  in seguito all'indagine "Maglio1", conosciuta anche con il nome "Alba Chiara". (segue.....)

Un'indagine lunga e laboriosa, condotta in parallelo alla più nota operazione "Minotauro" che in una sola notte portò all'esecuzione di 151 ordinanze di custodia cautelare in  carcere in tutta Italia,  per la presenza della 'ndrangheta nella sola provincia di Torino, operata in sinergia tra il R.O.S. dei Carabinieri e la DDA di Torino con l'arresto nel giugno scorso di 19 presunti affiliati partendo dalla vicina Liguria.

Ed è proprio da Genova che l'indagine "Maglio1" prese il via, partendo dal presupposto come la 'ndrangheta del Basso Piemonte sia un'articolazione dipendente dalla 'ndrangheta ligure, con l'obbiettivo di documentare i rapporti, gli incontri, i dialoghi ed i riti della "locale" del Basso Piemonte.

Le sentenze di assoluzione della settimana scorsa, pronunciate dal Gup del Tribunale di Torin in primo grado, hanno spazzato via  nel giro di qualche minuto e con lo scorrere dei pronunciamenti, un lavoro portato avanti per anni,  mandando assolti esponenti della 'ndrangheta.

Una sentenza che lascia stupiti e della quale, da cittadini onesti e fiduciosi  della Giustizia, bisogna prenderne atto, continuando a sperare in un ribaltamento della sentenza, sicuramente fondata su  validi convincimenti - le motivazioni saranno rese nota tra 90 giorni- ma che a molti sfuggono, visto e considerato come i legami tra gli indagati e le "locali" del Basso Piemonte, paiono di provata fondatezza. 

Dovrà essere compito di chi indaga fare uno sforzo suppletivo alle indagini condotte in questi anni, portando in Appello elementi schiaccianti ed incontrovertibili, a carico delle 19 persone rinviate a giudizio.

Considerato come ad oggi,  in conseguenza della sentenza del Tribunale di Torino, queste persone risultano assolte per i reati loro contestati, SICURAMENTE NON SI OFFENDERANNO SE SCELGO DI PUBBLICARNE NOMI E COGNOMI. 

-Caridi Giuseppe, nato a Taurinova (Rc) il 28/1/1957 residente ad Alessandria
-Guerrisi Francesco, nato a Taurinova (Rc) il 18/9/1976 residente in Bosco Marengo (Al)
-Maiolo Antonio, nato a Oppido Mamertina (Rc) il 2/1/1940 residente a Sale (Al)
-Persico Domenico, nato a Seminara (Rc) il 16/3/1949 residente a Sale (Al)
-Pronestì Bruno Francesco, nato a Cinquefrondi (Rc) il 19/2/1949 residente a Bosco Marengo(Al)
-Rea Romeo, nato a Napoli il 3/3/1962 residente a Tortona(Al)
-Romeo Sergio, nato a Novi Ligure (Al) il 18/06/1964 residente a Pozzolo Formigaro (AL)
-Bandiera Angelo, nato a Sommariva Del Bosco (Cn) il 4/2/1972 ivi residente
-Bandiera Gaetano, nato a Carmagnola (To) l?8/8/1967 residente a Sommariva Del Bosco (Cn)
-Coloca Roberto, nato a Mondovì (Cn) il 24/03/1981 residente a Sommariva Del Bosco (Cn)
-Diliberto Monella Luigi, nato ad Asti il 23/11/1984 ivi residente
-Diliberto Monella Stefano, nato a Milena (Cl) il 6/10/1957 residente ad Asti
-Gariuolo Luigi, nato a Bra (Cn) il 29/7/1972, residente a Sommariva Del Bosco (Cn)
-Gariuolo Michele, nato a Bra (Cn) il 30/1/1969 residente a Sommariva Del Bosco (Cn)
-Guzzetta Damiano, nato ad Asti il 12/5/1971 ivi residente
-Inì Giuseppe nato a Carignano (To) il 04/01/1979 residente a Sommariva Del Bosco (Cn)
-Librizzi Francesco detto Gino, nato a Leonforte (En) il 4/6/1948 residente ad Alba (Cn)
-Zangrà Rocco, nato a Rizziconi (Rc) il 09/01/1972 residente ad Alba (Cn), allo stato detenuto presso la casa circondariale Lorusso-Cotugno di Torino

Alcuni leggendo questi miei post, che hanno il solo obbiettivo di accendere un un faro su queste "vicende", così vicine a casa nostra e che hanno ramificazioni ben presenti proprio in casa nostra, potranno indicarmi come un "fissato", uno che vuole ricercare obbligatoriamente un qualcosa che non va, per forza di cose legato alla presenza della 'ndrangeta a Santena e nei paesi del circondario. 

Non è cosi, e spero che nessuno,  tranne qualche solito noto, non arrivi a pensare questo.

La mia è solo voglia di contribuire a creare qualcosa di buono e positivo, parlando, narrando, descrivendo queste situazioni, evitando che le stesse cadino nel vuoto dell'attenzione o ancora peggio taciute.  

Concludo con un considerazione che faccio mia e che attingo dal sito www.casadellalegalita.org . Un pensiero forte condiviso in pieno, che deve spingere chiunque crede nelle legalità a non mollare....mai.


 "Noi non cediamo ed andiamo avanti. Come ci ha insegnato Antonino Caponnetto: i mafiosi temono più l'attenzione che gli si punta addosso delle sentenze all'ergastolo. E noi, davanti ad una sentenza che li assolve in primo grado, in attesa di veder ribaltato il verdetto nell'Appello, compenseremo con il puntargli addosso tutta l'attenzione possibile. 

Entro fine mese inizieremo con il pubblicare un e-book proprio su di loro, sul crocevia 'ndranghetista dell'alessandrino, con fulcro a Toirano, provincia di Savona (sotto in anteprima la copertina).

Non molliamo e moltiplicheremo gli sforzi perché i vermi mafiosi siano una volta per tutte schiacciati... Lo faremo per far comprendere che serve rompere l'omertà che, ancora una volta, li ha protetti. Lo faremo per svegliare una comunità che è stata “assente” e non ha voluto promuovere quel rigetto sociale che è azione indispensabile, anche per rafforzare un efficace azione giudiziaria, contro gli 'ndranghetisti. Lo faremo perché la politica comprenda una volta per tutte che deve rifiutare, rompere e denunciare determinati rapporti indecenti, indipendentemente dalle iniziative e dai provvedimenti della Magistratura.

Ringraziando il ROS e la DDA di Torino per tutti gli sforzi compiuti sul basso Piemonte (oltre che per i risultati già raggiunti con il rito abbreviato per il procedimento relativo all'Operazione MINOTAURO), gli chiediamo di non concedere tempo alla rete 'ndranghetista che si sviluppa sull'asse Liguria-Piemonte (e Lombardia). Colpitela, ora, con assoluta fermezza! Non c'è più tempo!"



0 commenti:

Posta un commento

Lasciate un vostro commento!